Lo schiaffo

Uno schiaffo, forte, tuonante, tra la parte alta del collo e l’orecchio.  

Gli aveva fatto male, riuscendo a mettere nella sua piccola mano con le unghie smaltate e perfette tutta la rabbia che nutriva verso di Lui e che aveva repressa per anni. In un attimo gli aveva vomitato addosso in un gesto tutta l’infelicità che Lui le aveva causato.

Avrebbe dovuto trovare dentro di sé il coraggio di parlargli senza farsi sopraffare dal dolore provocato dalla derisione di Lui, che pareva essere dettata dalla incapacità imbarazzata di quell'uomo di gestire la situazione. Invece aveva reagito con uno schiaffo e nella stessa frazione di secondo in cui, cogliendolo di sorpresa, lo colpiva, già avrebbe voluto chiedergli scusa.

Più tardi, confusa, tante volte avrebbe voluto poter tornare indietro e altrettante ne aveva provato invece soddisfazione, a seconda che prevalessero l’affetto o la rabbia.

Lo schiaffo altro non era se non il misero riassunto di una miriade di notti insonni trascorse nel letto vuoto, il lascito dei rivoli di lacrime che le arrossavano e gonfiavano gli occhi, di occhiaie che il trucco non riusciva mai a nascondere a dovere, di mille cose non dette, del tempo trascorso nel fare la somma felicità e infelicità insieme. 

Adesso erano uno di fronte all’altra. Si guardavano immobili.

Lui si copriva con la mano grande aperta la zona rossastra colpita del collo. Lei piangeva.

Quell’ultimo silenzio che tutto a un tratto si era incuneato tra di loro raccontava molto più di ciò che non si erano detti in tanti anni e aveva molti più significati delle parole. Non si sarebbero più guardati, né detti altro. Quello schiaffo aveva suggellato la fine del loro rapporto, collocandolo in uno spazio indefinito in cui tutto era passato e nel passato doveva rimanere, seppur irrisolto, per sempre. Solo il dolore, anche quello fisico, appartenevano al presente.  

Come si arriva al punto di lasciarsi sopraffare dal silenzio e arrendersi al non-dialogo? Perché perdiamo il coraggio di esprimere i propri sentimenti e li tratteniamo, fino a esplodere?

Ms Shirley

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